Il Ritorno del Ninja by Eric van Lustbader

autore:Eric van Lustbader
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-04-08T16:00:00+00:00

Shisei viveva in un palazzo appena fuori Foxhall Road, a Georgetown. La casa apparteneva a una delle principali benefattrici della sua lobby ecologica, ma ci abitava raramente, poiché d'inverno preferiva Saint Moritz e d'estate Cap Ferrat. In tutte e due le località possedeva ville sontuose, visto che stava più volentieri in Europa che nella sua nativa Washington.

Shisei viveva in quella casa da sola. Ogni mercoledì veniva a fare le pulizie una coppia che, se lei lo desiderava, le preparava anche il pranzo per la settimana, come faceva ormai da diciotto anni.

Le stanze del piano inferiore, con le pareti a pannelli intarsiati, ospitavano boiseries dipinte, caminetti decorati con sopra bronzi francesi del XVIII secolo, porcellane cinesi con supporti in similoro, e altri soprammobili di grande valore. Ma al piano superiore, la stanza che Shisei aveva scelto era relativamente semplice. Guardava su un piccolo ma squisito giardino curato da un giardiniere giapponese che amava le cose che gli venivano affidate come se fossero i suoi figli. Il sole filtrava attraverso gli alti carrubi tracciando bordi dorati sulle peonie e sulle azalee.

Shisei uscì scalza dal bagno, andò nello spogliatoio, frugò dietro le scatole di scarpe che aveva impilato l'una sull'altra, e tirò fuori la sua attrezzatura. Appoggiò il suo computer portatile sulla piccola scrivania francese, inserì la spina e mise in funzione il modem. Si sedette, inserì una spina RCA dotata di modifiche speciali sul retro del computer e si sistemò sulla testa la leggerissima cuffia.

Iniziò la procedura di accesso non usando la tastiera ma parlando nel microfono della cuffia. Seguendo le sue complesse istruzioni il potente computer incominciò a ronzare. Subito lo schermo divenne scuro per poi illuminarsi riempendosi di file di caratteri. Infine Shisei caricò il programma MANTIS, depositato nella memoria dell'hard disk. Questo si collocò al centro del suo schermo, pulsando come un oscuro e pericoloso gioiello.

Tratto un profondo respiro, Shisei parlò nel microfono. Il computer si inserì nella linea telefonica e lei diede il numero. Al secondo squillo rispose una voce femminile.

«Istituto Johnson. In che posso essere utile?»

Shisei batté il tasto ENTER sul suo computer. La centralinista udì soltanto un segnale di linea libera, ma Shisei era collegata con le linee telefoniche dell'Istituto tramite il suo computer, il suo modem, e il programma che aveva attivato nel piccolo cilindro nascosto sotto il banco su cui era collocato il cervello Hive.

Shisei si deterse una goccia di sudore dalla fronte. Con le spalle ricurve, fissava lo schermo che teneva sotto pressante controllo. Era l'ora.

Pronunciò la parola in codice nel microfono e batté di nuovo il tasto ENTER. Subito la versione del programma-virus del MANTIS si liberò e si trasmise istantaneamente attraverso il suo collegamento con il cervello Hive.

Sullo schermo poté vedere le due interfacce — il reticolo a nido d'ape del cervello Hive e le spirali del virus MANTIS — che incominciavano a fondersi. Vide le spirali abbattere il reticolato, settore per settore, mentre il virus iniziava a mutare, nutrendosi del programma di sicurezza dell'Hive; Shisei incominciò a esultare, pensando: Funziona. Sta per funzionare.

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